Trattamento dell’ansia

L’ansia, presa a sè, è un fenomeno del tutto normale in quanto è un’emozione che prepara ed attiva l’organismo in situazioni che potrebbero essere pericolose.
Diviene invece un disturbo emotivo spiacevole quando lo stato di allarme e paura è “esagerato” rispetto ai reali pericoli o se i pericoli non ci sono affatto.

In questo caso l’ansia non è adattiva, ma diventa un problema che può rendere la persona incapace di controllare le proprie emozioni e di affrontare anche le situazioni più semplici.

I disturbi d’ansia si caratterizzano per il fatto che il sintomo più rilevante è la paura, o ansia. Benché paura e ansia possono avere il valore di sinonimi, si tende ad usare il termine di “paura” in riferimento a uno stimolo o un evento concreto e presente, mentre si tende a usare “ansia” per indicare che lo stimolo o l’evento scatenante è vago, non identificabile, o proiettato nel futuro.
Il disturbo d’ansia può manifestarsi a livello emotivo come un’attesa apprensiva, accompagnata da preoccupazione ed insicurezza, anticipazione di eventi negativi; e a livello somatico con aumento del ritmo cardiaco, sudorazione, spasmi muscolari, pallore, tremori, vertigini, e nei casi più estremi reazioni di fuga, immobilizzazione, sensazione di soffocamento o di costrizione toracica.

È stato dimostrato che la psicoterapia è più efficace di ogni altro tipo di terapia da sola nell’alleviare i disturbi dell’ansia e ridurre le sue conseguenze sull’organismo.

Ansia ed inquietudine, in particolar modo, sono emozioni che possono aumentare sotto il peso dei conflitti e degli eventi dolorosi della propria vita. Da questo punto di vista, potremmo dire che l’ansia è un affetto che non mente. Spesso si cerca di eludere l’ansia o di dissiparla in svariati modi: “bevendoci o mangiandoci sopra”, cercando di “sedare” le inquietudini con la frenesia delle azioni, cercando di minimizzare (“È solo stress, passerà!”). Ma poi quella “Cosa” torna e spesso è il corpo a farsene portavoce. Così, una forte ansia può diventare estenuante, tanto da generare sintomi tipici dello sfinimento: facile affaticabilità, difficoltà di fronte ad ogni minimo sforzo fisico o psichico, indolenza, cefalea, dolori agli arti o alla schiena, tensione muscolare, insonnia. Il disturbo più costante e spiacevole spesso concerne proprio il sonno.

Chi soffre d’ansia può avere difficoltà ad addormentarsi, si risveglia nel corso della notte e al mattino si alza con una sensazione di spossatezza. Tutti questi sintomi possono naturalmente essere mutevoli e alternarsi a momenti di maggior benessere e ottimismo che ne attenuano l’intensità.
È importante, allora, saper distinguere tra un’ansia “buona” e un’ansia “cattiva”. Nella forma buona, l’ansia è transitoria e proporzionata agli eventi, non incide sulla salute fisica e psichica, permette anzi un miglior adattamento. La buona ansia è costruttiva: è una fonte di curiosità, intelligenza, apertura al mondo. La cattiva ansia invece costituisce spesso un freno: paralizza, blocca, fa sentire impotenti: è un po’ come brancolare in una coltre di nebbia. La cattiva ansia è intensa, sproporzionata agli eventi, ha una durata ed un’intensità eccessive. È difficile da controllare, talvolta non se ne colgono le origini, ma questo disagio influenza in maniera consistente la propria vita.

Spesso interferisce con lo svolgimento dell’attività lavorativa, perché insorgono continue preoccupazioni e dubbi assillanti: ad esempio, scatta la paura di non aver pensato a tutto, di non aver ponderato in maniera adeguata i pro e i contro, di non essere all’altezza del compito. Anche il rapporto con gli altri può diventare motivo di apprensione (ad esempio per una sensazione di inadeguatezza personale o per timore del giudizio altrui), fino ad indurre talvolta un forte isolamento e la difficoltà ad uscire di casa.
Spesso chi soffre a causa di un disagio ansioso si rivolge in prima istanza al medico di base, nella speranza di essere aiutato a “liberarsi” da questa zavorra che limita pesantemente la propria vita. I farmaci in realtà possono offrire un sollievo, ma raramente sono da soli risolutivi. Essi possono attenuare le componenti fisiologiche dell’ansia, tuttavia, in assenza di una rielaborazione, le cause più profonde dell’ansia rimangono immodificate. È importante ricordare che un’ansia intensa può essere il segnale di una problematica più profonda che necessita di essere compresa.

L’ansia è un “segnale d’allarme” che invita a fermarsi.

Per questo motivo, chi soffre d’ansia può trarre beneficio da un trattamento integrato che affianchi all’intervento farmacologico un percorso di psicoterapia. Quest’ultimo può favorire una comprensione più profonda del proprio disagio, stabilendo dei nessi tra il vissuto ansioso e le condizioni interne che lo generano e favorendo l’individuazione di meccanismi di difesa più adattavi.